"Obiezione: ho appena depenalizzato il reato!"

Negli anni 1986-89 la Fininvest di Berlusconi gonfia alcune fatture al fine di frodare il fisco per oltre 171 milioni di dollari (circa 350 miliardi di lire, adesso poco più di 100 milioni di euro).

A seguito di indagini della magistratura, la cosa viene scoperta e Berlusconi viene imputato del reato di falso in bilancio (false dichiarazioni nel bilancio aziendale). Mentre in altri paesi questo reato subisce un inasprimento delle pene per contrastare l'evasione fiscale, in Italia nel gennaio 2002 il governo Berlusconi lo depenalizza con la legge 61/2002. Adesso il reato di falso in bilancio in Italia non è più un reato, a meno che l'importo taciuto non sia davvero enorme (oltre il 10%).

Il 26 settembre del 2005 Berlusconi viene assolto nel processo All-Iberian 2 perché "il fatto non costituisce più reato". Nel gennaio 2008 viene assolto anche nel processo Sme-Ariosto, per lo stesso motivo.

Alla stesura della legge che depenalizza il falso in bilancia hanno partecipato anche Niccolò Ghedini e Gaetano Pecorella, parlamentari e - udite, udite! - avvocati difensori di Berlusconi. Proprio Pecorella il 9 ottobre 2004 disse:

"È vero, sono state fatte leggi funzionali a determinati processi. Abbiamo fatto il lodo Schifani, poi dichiarato incostituzionale e che in effetti in qualche parte lo era, per consentire a Berlusconi di governare."

Ma del lodo Schifani parleremo un'altra volta.

Riassumiamo: la Fininvest aveva frodato lo Stato per oltre 100 milioni di euro. Durante il processo il governo Berlusconi ha emanato una legge ad hoc per depenalizzare i fatti contestati, ed fare assolvere il premier. La legge è stata scritta anche da due avvocati difensori di Berlusconi. Uno di questi due ha anche ammesso che diverse leggi sono state fatte apposta per alcuni processi del premier.

E gli elettori del PdL?

Stavano giocando a Campo Minato.

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